Questa domanda è tipica di chi agisce nel timore. Compiere delle scelte sulla base di questa domanda ci porta alla “paralisi” emotiva e di azione.
Porci questa domanda, innesca un dialogo interiore autodistruttivo.
“Sono certo che farei fiasco.
Sembrerei stupido.
Non è colpa mia se sono insicuro.
Se provassi ne potrei uscire con le ossa rotte.
La fortuna non girerà mai dalla mia parte.
Non posso essere me stesso, non piacerei a nessuno…”
Queste riportate sono solo alcune delle frasi che si possono dire in un dialogo interiore e come vedete vanno a minare la fiducia in se stessi, che è quella cosa tanto preziosa che spinge ad agire verso la propria
autorealizzazione.
Pensieri come questi ci avvisano dell’esistenza di un sistema interiore di rafforzamento negativo, sul quale poggia una personalità dominata da quel timore, che basandosi su questo dialogo non agirà mai da una posizione di forza, ma sempre di debolezza.
La cosa assurda di questo meccanismo è che per rendersi accettabile si camuffa da prudenza, e noi ci caschiamo con tutte le scarpe.
Se prima di partecipare ad una gara pretendereste garanzie che tutto andrà bene, non partireste nemmeno, questa è l’unica certezza.
Il futuro è sempre incerto, non esistono garanzie e se volete ottenere dalla vita almeno una parte di ciò che desiderate i se e i ma vanno buttati via, perché resterebbero dubbi a cui è impossibile dare una risposta.
Qual è l’antidoto per neutralizzare il timore?
Nessuno riesce a neutralizzare i propri timori e le proprie paure se non agisce. La schiavitù consiste nel rifuggire all’azione. Non saprete mai il sollievo che si prova a liberarsi da un timore se non agite per sconfiggerlo. Potreste parlarne all’infinito dei timori che vi affliggono, ma nulla vi porterà alla risoluzione, se non le azioni finalizzate a reagire a questi timori.
Ad agire si impara facendolo, non aspettando di essere pronti a farlo. Potreste mai aspettare per entrare in acqua finchè non avreste imparato a nuotare? Come potreste imparare se non facendolo?
Liberatevi dalle abitudine che vi inchiodano e agite. Sperimentate e accogliete anche eventuali errori come occasioni di crescita per fare ancora meglio.
La ferma volontà di opporsi ai timori per vincerli è il coraggio.
Articolo di Valentina Romeo- psicologa psicoterapeuta
www.obiettivobenessere.org
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