Alcune relazioni finiscono con delle motivazioni chiare, che la coppia definisce e a cui arriva tramite confronto, altre volte uno dei due sente di non voler più stare insieme, e lo comunica all’altro senza dargli altre chance, altre volte ancora, quelle più amare e difficili da elaborare, la relazione finisce con un abbandono improvviso, che non sembra essere supportato da alcuna motivazione.
Quando ciò accade, chi viene lasciato, prova la tremenda sensazione che il mondo gli stia crollando addosso. Gli effetti dell’abbandono sono devastanti. Per la persona ferita nulla ha più importanza.
Sente di non avere più alcun valore e pensa che il suo lui/lei sia riuscito a buttarla/lo via come immondizia credendo di non essere altro che questo. Pensieri svalutanti e atroci pervadono la mente dell’abbandonato e su questa scia finisce per convincersi che la sua vita è finita, che nulla ha più senso e che non ci saranno mai più altre possibilità né di innamorarsi nuovamente né di poter credere in qualcun altro.
Chi sperimenta questo tipo di abbandono, attraversa un dolore emotivo fortissimo, tale da portarlo a temere di impazzire o morire.
Le sensazioni sperimentate vanno dalla disperazione profonda alla rabbia, passando per stadi di incredulità, rassegnazione e impotenza. All’interno di questo vissuto si insinua poi l’ossessione, che porta la vittima dell’abbandono ad infilarsi nel brutto meccanismo del controllo dell’ex, fatto di investigazioni, verifica della presenza online su whatsapp dei profili Instagram e Facebook per cercare di avere informazioni e raccogliere elementi sia sulle ipotetiche motivazioni dell’abbandono, sia per capire come si stia organizzando nella sua vita dopo essersi liberato/a di lei/lui.
L’assenza di motivazioni a cui aggrapparsi per elaborare l’abbandono ha un effetto disastroso sulla persona abbandonata. In queste oscillazioni emotive , spesso la vittima sperimenta un vero e proprio senso di morte, una mancanza di piacere estesa a tutti gli aspetti vitali, prova un profondo senso di vergogna per quello che è , in quanto associa il suo valore all’essere stato abbandonato e perde ogni forma di sicurezza sviluppando così paura per il futuro. In questo quadro psicologico diventa estremamente difficile vedere delle prospettive future e si arriva drammaticamente a perdere la speranza.
Esiste la possibilità di riprendersi e di recuperare le redini della propria vita. Alcune persone riescono a farlo da sole, ma quando non ci si riesce in questa ardua impresa , l’aiuto di un professionista è ciò che serve per guarire le ferite, perché il tempo, da solo, non è in grado di guarirci senza l’aiuto della consapevolezza.
Senza la consapevolezza il tempo passa ma rischiamo di restare fermi al giorno dell’abbandono. La consapevolezza può aiutarci ad elaborare il rifiuto ed evitare che questo dolore diventi così predominante e permanente da farti sprofondare nella disperata rassegnazione.
Quando una separazione è lacerante chiedere un aiuto terapeutico è utile e salvifico e anche se appare impossibile agli scettici e difficile da credere per chi è travolto dalla sofferenza, è la modalità elettiva per alleviare in tempi brevi la sofferenza e favorire il superamento della sintomatologia (Secci, 2017).
Dr.ssa Valentina Romeo
psicologa psicoterapeuta
Psicoterapia in studio e online
Per info valentinaromeo2002@gmail.com /3494763610
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