Un giorno qualunque, in una bella giornata di sole, dove tutto sembra scorrere sereno, anche nella tua vita, all’improvviso arriva LUI.
Il cuore inizia a battere forte, il respiro è forzato, inizi a sudare, subentra una forte confusione mentale e sei attanagliato da un inspiegabile terrore.
Se ti è capitato di provare sensazioni simili, probabilmente hai avuto un attacco di panico.
Tutte queste sensazioni improvvise e li per lì ingestibili, ti lasciano completamente esausto, spaesato, incapace di mettere insieme i pezzi di quell’esperienza e cominci a fare una serie di ipotesi su cosa abbia potuto causarlo, ipotizzando anche motivazioni serie che riguardano la salute.
Questo in genere è ciò che avviene con il primo attacco di panico. Ancora non sei esperto e non sai bene cosa accadrà ma già da subito speri che non accada mai più.
Purtroppo questo desiderio difficilmente è esaudito, perché gli attacchi di panico torneranno e già dopo il primo, comincerai a renderti conto che ormai ci sei dentro e ti ingegnerai il più possibile per evitare che ricapiti, evitando così ogni occasione che potrebbe scatenarlo.
Gli attacchi di panico sono vissuti come qualcosa di immotivato, di improvviso, di imprevedibile e senza alcuna plausibile causa apparente. Secondo la letteratura scientifica, clinica e terapeutica il panico si presenta improvvisamente e inaspettatamente.
Il panico rappresenta la forma più estrema della paura. Quest’ultima, definita come l’emozione umana più utile ha diversi gradi di intensità prima di diventare panico: paura, ansia, sgomento, terrore e panico (Bartoletti, 2021).
Il passaggio da paura a panico avviene in un brevissimo lasso di tempo ed è improvviso e repentino. Travolge tutto ciò che incontra come un uragano, lascia devastazione nel mondo interiore dell’individuo e tali effetti assumono la forma di sintomi che diventano caratteristici dell’attacco di panico.
I sintomi dell’attacco di panico
L’attacco di panico non si manifesta attraverso un unico sintomo ma se ne possono individuare ben tredici (APA,2013; Bartoletti, 2021) che lo caratterizzano e che chi sperimenta gli attacchi di panico conosce perché ne ha vissuti almeno qualcuno.
Battito accelerato, sudorazione, tremore, soffocamento, dolori al petto, disturbi gastrointestinali, vertigini (capogiri, svenimenti, testa “leggera”), vampate o brividi di freddo, parestesie, derealizzazione, depersonalizzazione, paura di perdere il controllo o di impazzire e in ultimo, ma non per questo meno conosciuto, la paura di morire.
Cosa succede dopo un attacco di panico?
Il soggetto che soffre di attacchi di panico, sperimenta quel tremendo timore di riprovare la paura e di perdere di nuovo il controllo. Questo terrore tormenta il malcapitato, che inizia così ad evitare con ogni “tentata soluzione”, di ricascarci. Fin qui potrebbe sembrare tutto molto lineare, ma tutte le strategie di evitamento alimentano il problema, rendendolo ancora più invalidante.
Per coloro che sono tormentati dagli attacchi di panico la prima cosa da fare è rivolgersi ad uno psicoterapeuta e intraprendere un percorso.
La psicoterapia è fondamentale sia per affrontare il problema con la guida di un esperto, che ci aiuta a far luce su quelle zone d’ombra che sfuggono all’occhio di chi è troppo coinvolto in ciò che gli sta accadendo per vederlo in maniera imparziale, sia per acquisire strategie che diventano utilissimi strumenti per la gestione quotidiana sia del sintomo che di una serie di altre espressioni del problema, che se non affrontato può rendere invalidante la nostra vita.
Valentina Romeo psicologa, psicoterapeuta
Tel: 3494763610
Email: valentinaromeo2002@gmail.com
Lo studio di psicoterapia “ObiettivoBenessere” effettua anche terapia online.
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