Con il termine obesità si intende un aumento di peso corporeo di oltre il 20% rispetto al peso ideale stabilito in rapporto a sesso, età e altezza.
Tale condizione attualmente è la patologia più diffusa dovuta all’introduzione di nutrienti in quantità cronicamente superiore al proprio fabbisogno. L’obesità può essere considerata come una condizione morbosa con cause multifattoriali, tra le quali una predisposizione genetica, i fattori ambientali, lo stile di vita, i fattori psicologici e socio-culturali.
Prendiamo in esame i fattori psicologici che possono intervenire nell’istaurarsi di questa patologia.
La fame, come sappiamo, è regolata da meccanismi psicologici che ne bloccano lo stimolo una volta che l’organismo si è nutrito a sufficienza. In alcuni casi i normali processi alimentari diventano disfunzionali e in alcuni di questi casi si può individuare la presenza di sintomi psicopatologici quali:
– Ansia
– Depressione
– Scarsa Autostima
– Insoddisfazione corporea
– Relazioni interpersonali problematiche
– Difficoltà nel gestire le emozioni
Come dal punto di vista medico , anche guardando da un punto di vista psicologico, l’obesità si presenta come un quadro estremamente complesso, con una molteplicità di fattori.
Prendiamone in esame alcuni:
– Difficoltà a riconoscere le proprie sensazioni corporee e la trasformazione in fame dei bisogni emotivi che la persona prova;
– Il circolo vizioso dei rinforzi apparentemente positivi che la persona prova quando mangia( il gusto, la sensazione, anche se temporanea di alleviamento della tristezza, dell’ansia, del senso di vuoto);
– Il cibo rappresenta il mezzo che i genitori utilizzano per veicolare l’affetto ai propri bambini, o il mezzo per placarne le tensioni. Il bambino a sua volta avrà difficoltà a distinguere la sensazione di appetito e sazietà, in quanto il cibo non gli viene dato solo in relazione ai suoi bisogni alimentari, per cui imparerà ad assumerlo per alleviare le tensioni e creerà così un’abitudine che in alcuni casi può diventare la base di un disturbo del comportamento alimentare;
– Un altro fattore importante è la percezione che la persona ha del proprio corpo, che in alcuni casi può risultare alterata.
– Quando percepiamo un disagio fisico o psicologico che sia, il primo passo da fare è riconoscerlo e prenderne consapevolezza. Il secondo passo è rivolgersi a professionisti esperti ed iniziareun percorso idoneo per migliorare il proprio stato di salute fisico e psicologico.
“E’ la consapevolezza….del modo in cui siamo bloccati che ci permette di liberarci”
Fritz Perls
Dott.ssa Valentina Romeo
Leave A Comment
You must be logged in to post a comment.