L’adolescente (dal latino adolesco: cresco) vive in una sorta di limbo, al centro fra 2 fasi di vita, l’infanzia e l’età adulta. Stare in questo luogo ed in questo tempo non definiti, significa vivere in un continuo stato d’animo di confusione in cui ci si chiede spesso: ”Perché non riesco a distaccarmi da mamma e papà?”; “perché vorrei tanto scappare via da questi due?”; “mi sento un pazzo: voglio diventare grande,ma vorrei rimanere il bimbo di casa, ma cosa mi sta succedendo?”
Sono domande che tutti noi abbiamo fatto a noi stessi da ragazzini, quando si è vissuto questo periodo misterioso dell’esistenza in cui il bisogno di separazione e di individuazione dalla famiglia (cercare la propria identità indipendentemente dalla famiglia) entra in conflitto con il bisogno di sentirsi accuditi, accolti come bambini accompagnati ancora dai genitori.
COSA FARE CON NOSTRO FIGLIO ADOLESCENTE?
- LA BASE SICURA
Rimanere per il ragazzo adolescente la base sicura a cui può fare sempre riferimento come sostegno umano e materiale, rinunciando però a sostituirsi a lui in tutti i piccoli gesti quotidiani. Vostro figlio è un essere unico ed insostituibile, non è un prolungamento di voi stessi.
In pratica: essere presenti con l’ascolto ad ogni suo dubbio o richiesta di consiglio,lasciare che risolva a suo modo le difficoltà ma rimanere pronti a sostenerlo se è lui a chiedervi aiuto. Mai dire: “ Ti avevo detto di fare così hai fatto a tuo modo e ti sei trovato male!” Questa frase usata comunemente da molti genitori equivale a dire: “Non sei capace di fare nulla se non nel modo in cui ti insegno io, cioè sei incapace”. Se il ragazzo, dopo aver fatto a suo modo vi chiede aiuto, essere disponibili a trovare insieme una nuova soluzione al problema grande o piccolo che sia,sotto forma di dialogo:”Ah mi dispiace che non sei riuscito..vediamo forse facendo così..proviamo potrà andare meglio, tu che ne pensi?”
- L’AUTOSTIMA
Stimolare nel vostro ragazzo lo sviluppo della stima di sé, lo strumento fondamentale per vivere la propria vita con maggiore sicurezza ed affrontare le nuove esperienze senza ansie e paure inutili. Per avere una buona autostima, vostro figlio deve conoscere le sue capacità ed i suoi limiti, deve diventare autonomo.
In pratica:
- Fare in modo che faccia da solo: non stargli dietro continuamente, non suggeritegli cosa fare e come farlo, cosa non fare, fate in modo di essere d’aiuto con un consiglio dato sempre con modalità di dialogo:” ah stai facendo questo,puoi provare in questo modo,se non hai in mente come fare,comunque io sto qui se hai bisogno..”. Resistete alla tentazione di fare per lui e di dire:”Si fa così….fai come ti ho detto io,poi vedrai!” E’ una frase banale per i genitori ma che usata frequentemente nel ragazzo in crescita, diventa per lui:” non concludi nulla ,se sbagli non contare su di me!”. Bisogna imparare ad essere presenti riuscendo a mantenersi a distanza.
- Rispettare il suo spazio: in casa lo spazio vitale della sua persona è la propria stanza. Non è più un bimbo piccolo, dategli l’opportunità di gestire a suo modo questo suo piccolo angolo di mondo. Proporre in questo modo: “ Stavo pensando che sei un ragazzo ormai, è giusto che questo spazio diventi il tu piccolo mondo di,quindi da oggi hai carta bianca..lo gestisci tu dalla a alla z, mi fido di te”.
Cominciare pian piano a mettere in pratica questi comportamenti, pian piano vuol dire un gesto al giorno. A mio avviso sarebbe opportuno cominciare con il cambiare la modalità di comunicazione con il ragazzo adolescente:
-non imporre più il vostro pensiero ma trasformarlo in dialogo dalla cosa più banale alla più importante, secondo gli esempi che ci sono prima. Al ragazzo deve arrivare il messaggio che il punto di vista dei genitori è importante ma è uno dei possibili. Deve tirare fuori il suo modo di pensare, la sua opinione su come stare al mondo e provare a metterla in pratica con il sostegno dei genitori,sicuro cioè che loro lo appoggeranno ed esprimeranno il loro consenso o il loro dissenso,ma non lo giudicheranno mai.
E’ un lavoro lungo ma si è in tempo per farlo nei migliore dei modi, se i genitori per primi credono in quello che fanno e dicono, il figlio adolescente non può che trovarne giovamento.
Dott.ssa Manuela Lippolis
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