Le prigioni del cibo

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Le prigioni del cibo

disturbi del cibo

 

Il cibo diventa molto spesso fonte di conflitto, senso di colpa e rimuginazione. Alimentarsi,  in una condizione di equilibrio psicologico, rappresenta una delle naturali e consuete operazioni  che un individuo compie  per nutrirsi e vivere in buona salute psico-fisica.

Quando però questa azione naturale e necessaria si inserisce in un quadro patologico?

L’eccessiva importanza attribuita all’alimentazione, al peso, alle forme corporee e al loro controllo è considerata la psicopatologia centrale nei DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare). Tra le diverse forme di sofferenza psichica i DCA raccolgono una serie di comportamenti dissimili nella sintomatologia, ma simili nella psicopatologia. Il comportamento è l’asse portante di una serie di manifestazioni umane che appartengono alla comparsa e al mantenimento dell’essere nel mondo. Esso è spesso diretta espressione del complesso ideo-affettivo con cui il soggetto apre se stesso al mondo e rende manifesto ciò che desidera, per acquisire certezza di “essere” e/o soddisfare la sua richiesta di avere.

La paura di ingrassare, determinata da una distorta e insoddisfacente percezione della propria immagine corporea, costituisce un nodo fondamentale in questo sistema disfunzionale.  Sul versante anoressico il desiderio di dimagrire e la paura di ingrassare spingono a limitare il consumo di cibo; sul versante bulimico la spinta biologica verso il cibo e la tendenza a perdere il controllo sulla sua assunzione conducono alla crisi bulimica, più comunemente conosciuta come abbuffata compulsiva. Il prevalere dell’uno o dell’altro “focus” del conflitto, favorito dalle caratteristiche biologiche e di personalità, conduce poi ad un’espressione specifica e patologica di condotte alimentari.

Riconciliarsi con se stessi e con il cibo è possibile!

Ognuno di noi può ritrovare il suo equilibrio fisico ed emotivo attraverso percorsi individuali o di gruppo che aiutino l’individuo a portare fuori tutta la sua sofferenza , a dargli un significato e soprattutto a sviluppare strategie di gestione del problema, fino ad ottenere miglioramenti e benefici sul sistema mente-corpo.

 

Dott.ssa Valentina Romeo

By |gennaio 29th, 2013|Categories: Senza categoria|

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